sabato 13 marzo 2010

L'angolo del cinema: Alice in Wonderland

Il nuovo film di Tim Burton e della sua musa Johnny Depp è stato sulla bocca di tutti fin da quando è stato annunciato l'anno scorso; inevitabile quindi l'esponenziale crescita dell'hype, grazie anche a questa accoppiata di colossi del cinema, reduci da fruttuose collaborazioni (tanto per citarne un paio, Il mistero di Sleepy Hollow ed Edward Mani di Forbice). Quello che tutti si chiedono è: ma il film è bello o no? Recensioni miste si sono affacciate sulla rete, spaziando dalle più positive alle più negative, organizzandosi intorno ad un "mah" di media; e purtroppo, questo è un po' il pensiero prevalente nella mente dello spettatore appena uscito dalla sala: mah. Vediamo perchè.

Cavalcando l'onda di Avatar e dell'introduzione del 3D anche nelle sale nostrane (ma gli IMAX ancora restano rari come un quadrifoglio in un campo di televisori implosi), anche il buon Tim, complice la Disney, ha implementato nella sua ultima opera la terza dimensione: purtroppo l'effetto non risulta nulla di particolare, a differenza del sopracitato film di James Cameron in grado letteralmente di stupire almeno in un paio di scene; si sente la mancanza di una vera e propria profondità che non sia solo un effetto "popup", che mentre nella pellicola di Cameron è presente (vedi la primissima scena sull'astronave), qua è totalmente assente, risultando in un paradossale 3D piatto. Gli effetti speciali restano però straordinari, con il talento visivo di Burton leggermente meno dark per adattarsi ai desideri del produttore Disney.

Ma passiamo alla storia: basandosi sulle opere di Lewis Carroll, Burton è riuscito a portare sullo schermo un convincente seguito dell'originale, riproponendo abbastanza fedelmente ambientazione e personaggi; resta però una sensazione di "incompiutezza" che traspare in tutto il film, come se stessimo assistendo a qualcosa di non completo; questo non toglie che la trama sia interessante, ma non a sufficienza da coinvolgere completamente lo spettatore. La recitazione è convincente per tutti gli attori, compreso un ottimo Johnny Depp che, almeno a mio avviso, non è di nuovo Willy Wonka (come invece molti detrattori l'hanno etichettato);
anche Mia Wasikowska, nel ruolo di un Alice cresciuta e più matura, è decisamente calata nel ruolo (non dimentichiamo infatti che il massiccio utilizzo di post-produzione obbliga gli attori a fare un grande sforzo di fantasia per immedesimarsi nella storia) e rappresenta un altro punto di forza della pellicola.
Per concludere, un buon film, che purtroppo sarà stigmatizzato dalle troppe aspettative alle quali non riesce pienamente a far fronte: resta però un film godibilissimo, pienamente apprezzabile anche in 2D.

Voto: 6,9/10

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